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Detta anche Jack. Insolito, ma vero.

mercoledì 26 maggio 2010

LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE

Negli ultimi giorni sono continuamente di corsa, ma certi pensieri non smettono mai di ronzare nella testa.
E' arrivato il giorno dell'anniversario della morte di Giovanni Falcone e mi sono fatta delle domande: quanta strada è stata fatta da allora? Tutto il percorso di quest'uomo cosa ha insegnato all'Italia, ci sono ancora compromessi a cui siamo disposti a cedere?
Poi è arrivato il brevissimo ringraziamento di Elio Germano al Festival di Cannes che per un breve momento è riuscito a rappresentre un'Italia diversa dalla solita. Elio ha proprio la faccia del bravo ragazzo italiano, di uno di quelli "normali" intendo, che continua tutti i giorni a perservare, che fa quello che deve, insomma uno di quelli che ci mette la faccia e ha il coraggio di dire le cose che pensa. Oltretutto lo fa con una semplicità sorprendente e quasi etusiasmante.
Sarà che ci stiamo abituando alle cose troppo gonfiate? Sarà che ormai siamo abituati a sentire troppe parole, discorsi contorti, molto spesso inconcludenti se non addirittura vuoti. E facendo il punto della situazione quasi divento sospettosa ... pare che noi italiani siamo affetti da una strana patologia: non amiamo essere messi in discussione, ci arrocchiamo alle nostre scelte e difendiamo quello che tendiamo a preferire perchè "non possiamo ammettere di non aver avuto ragione". Perchè l'unica cosa che ci interessa è difendere la "parte che noi abbiamo scelto". Eppure così facendo si rischia di perdere di vista la sostanza per rimanere impigliati nella forma.

Tutto quello che ci gira intorno credo sia vano ormai, il punto è questo ... gli italiani non hanno voglia di pretendere per la fiducia che offrono, preferiscono giustificare le loro scelte piuttosto che chiedere di più e meglio in funzione di qualcosa che dovrebbe essergli dovuta.
Gli italiani preferiscono nascondersi dietro una bandiera e trovare qualcun altro su cui puntare il dito perchè quando si ha qualcuno da accusare di qualcosa ci si sente più leggeri ... e si distrae il pubblico.
Se tutto questo sia a discapito degli italiani stessi.. non importa a nessuno! L'importante è rimanere ben coperti dietro la propria bandiera e difenderne il valore come fosse lo stemma di un nobile casato, anche quando siamo costretti a servirci delle briciole.

Non c'è bandiera che tenga, non c'è colore che valga il volto di qualcuno con cui si può condividere un'idea, con il coraggio e la semplicità di aprirsi a chiunque altro possa meritare ciò che speriamo per noi stessi. Non c'è possibilità migliore che ASCOLTARE, cercare di attribuire valore alle persone per le idee che esprimono, per il coraggio di tentare e la lealtà di guardare al proprio percorso in modo trasparente.
Pare che in Italia pochi ne siano ancora capaci, ognuno ha un'accusa pronta per l'altro, ma nessuno è disposto ad ascoltare.

Stamattina mi sono ritornati alla mente i versi di una bellissima canzone di Gaber che dice così:
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Ho ricordato lunghe chiacchierate fatte con tanti che non la pensavano come me, il piacere di trovare un luogo di confronto, il gusto vivo che mi da ragionare su qualcosa, dire la mia per aspettare che l'altro dica. Imparare qualcosa di nuovo, cambiare eventualmente opinione.

Partecipare è una grande possibilità, è l'unica vera possibilità che ci rende liberi. Non lasciate mai che qualcuno vi dica chi sono i buoni e chi i cattivi, chi vale la pena di ascoltare e chi no. Non lasciate mai che dei volti siano appiattiti nel colore di una bandiera, abbiate il piacere di condividere le vostre idee. Non abbiate paura di essere contraddetti, ma piuttosto provate a godere del piacere di poter cambiare opinione qualche volta, aiuta a crescere. Non lasciate che qualcuno che non siate voi vi dica su chi puntare il dito e chi benedire. Siate pronti a partecipare, tutti i giorni, a mettervi in discussione... non c'è nulla da perdere!
Solo tanto rispetto da guadagnare prima di tutto verso se stessi.