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Detta anche Jack. Insolito, ma vero.

martedì 27 dicembre 2011

Il Natale e le antiche speranze

Le feste natalizie sono un appuntamento immancabile per tanti. Ancor di più per chi, come me, prende il treno per ritornare al "sud". Al camino e all'abbondante tavola di casa.

Lo schioppettio della legna sul fuoco, il volume delle voci sempre altissimo (un meridionale che si rispetti non è biologicamente programmato per parlare a bassa voce), il guscio delle noci che crepano tra le dita dei più esperti e le risate degli amici.

Ognuno racconta dei regali ricevuti, di quanto di buono o meno buono si è mangiato. Le carte toccano violentemente il tavolo e chi perde ha sempre qualcosa di cui lamentarsi.

Tutto poi si zittisce, tutto è spento e si ferma in un momento di immobilità impensabile, quando mia nonna, che non ha ancora contribuito al colore della serata, dal suo angolo caldo accanto al camino decide di partecipare alle conversazioni rivolgendosi a me. Proprio a me.

Con tono fermo e saggio:
"Oi nè, mi raccomando ora che stai lontana e lavori, metti da parte i soldi per il matrimonio, altrimenti pò, comm t' spus?"

"Nonna".
"Poi parliamo, eh!?".

Ok, ora tocca solo aspettare che se ne dimentichi!

mercoledì 16 novembre 2011

False destinazioni

E' che alle volte ci ostiniamo a cercare una destinazione, non sappiamo bene a cosa ci serva, ma l'idea di avere una meta, di guardare ad un obiettivo, ci rende più bravi a giustificare il percorso.


Tutto quello che dovremmo fare, è indossare ogni giorno il vestito migliore e intraprendere le strade che incontriamo. Proprio perchè non sappiamo dove ci porteranno.

domenica 30 ottobre 2011

La bambina sul balcone




Di fronte a quella stessa ringhiera che una volta era troppo alta e ti teneva lontana dal mondo, guardando il resto della città attraverso quelle sbarre. Su quello stesso balcone che negli anni ha cambiato colore, ma rimane lì come un riferimento stabile e solido, come la dimostrazione cinica che il mondo si muove, ma certe cose rimangono sempre uguali a se stesse.

Tutto intorno sembra ritrovare un ritmo vivibile, un suono denso di esistenze e pieno di passioni, di esperienze e di sguardi, di quelle vite semplici che hai sempre conosciuto e che hai sentito reali fin da bambina. Una realtà vera eppure semplice, che non si dimentica mai di mettere al centro le persone, di ascoltarne le preghiere, i desideri e i capricci. Che si lascia riempire di dolori e gioie reali, di sogni e sacrifici, di incontri, scontri, di croci e bestemmie, di stereotipi banali e tradizioni troppo preziose per essere abbandonate anche quando troppo antiche per essere ascoltate.

Senti le macchine passare lungo la strada principale, gli occhi ci arrivano appena fin laggiù, ma vedono abbastanza per immaginare che tutte quelle persone in giro per la città stiano ritornando a casa, o siano già pronte per uscire e vivere la festa della domenica sera. Ogni corsa è un senso. Ogni corso ha un valore assoluto e diverso.

Di fronte al mondo, attraverso le righe di quella ringhiera che rimane sempre uguale a se stessa, che una volta sembrava troppo alta e ora, invece, ti guarda dal basso un pò invecchiata e saggia, come tutte le cose che resistono al tempo, ti ascolti davvero. Ti ricordi chi vorresti essere, ma sopratutto chi sei, perchè poi alla fine, te lo dimentichi troppo spesso ed in certi momenti è l'unica cosa che conta.

domenica 23 ottobre 2011

In barba ai diffidenti!

Per tutti gli increduli, per tutti i malpensanti e sopratutto per tutti quelli che si ostinano a parlarne male, finalmente la dimostrazione palese che Berlusconi, in materia di politica internazionale ha fatto e dato tanto.

Metteteli d'accordo voi, durante una conferenza stampa, la Merkel, Sarkozy e tutti i giornalisti in coda....

http://www.youtube.com/watch?v=LovMcGSdLc0&feature=share



domenica 16 ottobre 2011

Il cambiamento necessario

Gli italiani e l'Italia hanno bisogno di risposte nuove, (...)"di un nuovo centrosinistra capace di andare oltre le colonne d'Ercole rappresentate dal vecchio Ulivo." (...)

(...) "Un leader lo abbiamo, e si chiama Pier Luigi Bersani. Per il resto, confido che una nuova stagione politica si accompagni a un ricambio generazionale." (...)

Queste righe sembrano proporre un punto di vista valido alle esigenze latenti dell'elettorato di sinistra o comunque, alle richieste di tutti coloro che sono alla ricerca di un'alternativa di sostanza. Rispondono con chiarezza, puntualità e lungimiranza a molte delle domande che la vita politica italiana insinua costantemente nella mente dei cittadini, e che sembrano ormai essere diventate cicliche, forse "croniche".

Il resto dell'intervista su Corriere.it di oggi, poi, lascia molti altri spunti di riflessione interessanti. Prescindendo da quanto si possa essere più o meno d'accordo, chi è alla ricerca di una visione politica nuova, equilibrata e lucida ha l'impressione di leggere qualcosa di serio su cui riflettere... quasi una ventata, sebbene molto contenuta, di conforto e speranza, un briciolo di eccitazione.

Poi scopri che sono parole di D'Alema... e torni a sorseggiare il tuo caffè con la consueta indifferenza...

mercoledì 5 ottobre 2011

Leggendo in Rete

(...)"Da questa crisi non si esce riducendo i lavoratori più deboli al rango di bestie, ma elevando la qualità del prodotto, cioè dei dipendenti, con corsi professionali che li riqualifichino. Urge tornare tutti a scuola di italianità - operai, artigiani e imprenditori - imparando di nuovo a produrre oggetti eleganti e geniali, non tristi fotocopie di altre fotocopie. Continuo a sognare un’Italia del Sud che riesca a trarre benessere dalle sue miniere inesplorate di natura e cultura. A far soldi con gli agriturismi non con le magliette, con i musei non con le magliette, con i tramonti non con le magliette. Il mondo ci percepisce come il deposito della bellezza e della qualità della vita. Invece noi continuiamo a rinnegare noi stessi, in nome di una visione piccola e frustrata, da eterni Malavoglia incapaci di alzare gli occhi dal seminterrato quotidiano in cui ci siamo autoreclusi, per risvegliare finalmente la meraviglia addormentata che ci circonda da sempre."

Non sarei capace di aggiungere nulla che non sia già scritto in questo articolo, oggi online su LA STAMPA.it.
Vi consiglio di leggerlo. 
In un mondo globale, che si affanna in corse senza meta nè obiettivi, ci si può distinguere solo per qualità e autenticità.
Cosa facciamo definisce ciò che siamo, e ciò che siamo è l'unica cosa che può fare la differenza.

domenica 18 settembre 2011

Chi l'ha detto che si diventa grandi?

A spostarsi di città in città, a cambiare casa e amici, si incontrano tante persone e si vivono tante storie. Ci si imbatte in tante vite e in tante strade.

Sapevo che tutto questo mi avrebbe cambiato, ma non ho mai pensato quanto e sopratutto come. In realtà, più ci penso più mi accorgo di quanto io sia sempre io. Certamente ho vissuto più cose eppure non sono sicura che questo mi abbia reso più "matura". Forse ora sono addirittura più semplice e meno complicata in tanti, tantissimi aspetti.

Ascolto di più e parlo di meno...ancora troppo, lo so.

E' la diversità delle persone che mi sorprende sempre incredibilmente. La gente cambia a seconda dei posti in cui vive, delle persone che frequenta e degli ambienti di cui si circonda.

Qualche anno fa avrei dato chissà cosa per fare dei passi in avanti, per vivere quel pezzo di strada utile a sentirmi meno ingenua e più pronta,  più sfrontata e audace. Oggi scopro che anche il tempo fatica a rendermi dura quanto vorrei, l'unica cosa che è veramente cambiata in me è la voglia di perdere quella ingenuità. La ricerca di uno spessore che non da spazio agli altri, che non sa essere semplice.

L'ingenuità di chi ha sognato città più grandi e cieli pieni di maggiori possibilità, di chi ha sperato di confrontarsi con un mondo capace di dare risposte e ha cercato di essere all'altezza delle proprie aspettative ogni giorno, vale più di quanto credessi.

 Oggi forse l'unica cosa a cui davvero non vorrei rinunciare è quella fetta di ingenuità, la sensazione di semplicità.

Adoro accorgermi di non essere diventata furba.

venerdì 16 settembre 2011

"I Pensieri Fuga"

A fine giornata . Nei momenti di distrazione. Mentre si aspetta che la cena sia pronta.

In ognuno di questi momenti  (ed in molti altri) può capitare di accanirsi a dettagli che riescono a distoglierci dal resto, che ci si incollano negli occhi perchè ci portano alla mente pensieri curiosi, felici, simpatici o sognanti. Così intensi che tutto diventa piccolo e lontano.
La sensazione è come quella che hai quando ascolti la musica a volume alto, tutto si azzera e rimangono vivi e forti solo i pensieri: protagonisti assoluti.

Quei pensieri che normalmente metti da parte tutto il tempo. Quella persona a cui vuoi raccontare le cose belle che ti passano per la testa. Quei dettagli che hanno la forza di catalizzare tutta l'attenzione che puoi, facendo silenzio intorno: io li chiamo "Pensieri Fuga".

Non è necessario averne tanti, anche uno al giorno può fare la differenza.

Funzionano come le pellicole d'altri tempi, che becchi mentre fai zapping in modo incessante e nervoso (uno zapping che si rispetti richiede entrambe le caratteristiche). Il cosidetto "filmone" che ti incolla allo schermo e ti catapulta nella trama avvincente di una storia d'amore contrastata o di un'impresa eroica.

Funzionano proprio così, ma durano molto meno, un attimo fugace che ci riporta alla dimensione perfetta, prorpio quella dove vogliamo stare. Ci prospetta in un istante, sul binario parallelo alla vita reale.

Come il momento migliore della fiaba: il visserio felici e contenti, che altro non è che l'immagine di un'illusione, della situazione ideale che neanche lo scrittore si sente di rovinare con la definizione di una trama. E allora, rimane perfetto così com'è: un "Pensiero Fuga".



giovedì 1 settembre 2011

L'asso nella manica


 Ieri mattina si pensava di intervenire sulle pensioni, pur di non toccare l'Iva. 

Stamane si pensa di intervenire sull'Iva, pur di non toccare le pensioni.

Bersani: il Governo non è capace di offrire risposte, si dimetta!

Berlusconi: il Governo è ben saldo e capace di dare risposte.
 
Sapranno cosa fare, se non hanno ancora usato l'asso nella manica: 
"State pure sereni, la crisi non esiste!"


sabato 27 agosto 2011

Reportage di una viaggio di mezza estate ... Parte III

3. Il Rientro



Adoro le finestre aperte di notte, il silenzio del mio balcone durante l'ultima mezz'ora prima di addormentarmi (anche se stasera c'è sweet home chicago che arriva da non so dove qui intorno), le maglie sporche di gelato (che non hai mai neanche mangiato tu), i cappelli di paglia e i soldi rubati al portafogli dei genitori.

Adoro camminare a piedi scalzi nella mia casa di bambina.

E' tempo di valigia ... domani si torna al mondo dei grandi.

domenica 7 agosto 2011

Reportage di un viaggio di mezza estate ... Parte II

2. LA MIA PONZA

Negli ultimi anni, per le vacanze, mi è capitato spesso di scegliere la vita isolana. Quest'anno è stata la volta di Ponza: tanto verde, mare d'incanto, colori d'estate e sapore mediterraneo.

Vista da casa su Cala Feola
Vista da casa su Cala Feola
Chiaia di Luna
Cala Fonte
Vista dal "mio" terrazzo su Cala Feola
Negozietti al Porto
Negozietti al Porto
Peperoncino fresco, Porto.
Le mie valigie
Passeggiata al Porto
Panoramica sul Porto
Tramonto su Cala Fonte

martedì 2 agosto 2011

Reportage di un viaggio di mezza estate ... Parte I

  1. LA PARTENZA
Metti che questo inverno sia stato lungo e che la scorsa estate non ci sia praticamente stata. Metti che gli ultimi avvenimenti mi abbiano stremato, ritmi battenti e pensieri costanti (perchè riposarsi è una questione di testa). Mettici pure che casa sia lontana e che negli ultimi 2 anni lo sia stata particolarmente...la voglia di vacanza è aumentata a dismisura!

Arriva finalmente il giorno della partenza e le corse si fanno affannose. Naturalmente quando tutto si incastra perfettamente (arrivi in stazione carica, ma puntuale, sudata, ma felice) capita qualcosa, qualsiasi cosa, tipo che mentre sali le scale e cerchi di tenere l'equilibrio tra due valigioni arriva la "chiamata dell'ultimo secondo". Eh si! Perchè gli affari dell'ultimo minuto son cosa ormai superata, è l'ultimo secondo quello che ti fa salire imbronciata sul treno, ti tiene la mente occupata mentre guardi il paesaggio attraverso il finestrino e ti trattiene lì ferma, incapace di partire davvero.
Ma poi arrivi davanti un posto così e pensi che valga la pena di fare un respiro profondo e cercare un ordine per quelle ansie, sicura che di secondi ne vadano sprecati sempre troppi per cose meno importanti....

domenica 24 luglio 2011

Amy

La prima volta che ho ascoltato Amy Winehouse, ne sono rimasta impressionata. Era il suo secondo Album "Back to black" , che ho consumato, e da lì a ritroso verso il primo "Frank" che ho apprezzato anche di più.

Non era tanto il timbro graffiato e corposo o lo swing assolutamente unico, quanto il fatto che fosse autenticamente diversa da tutto quello che il mercato ci propone e talvolta propina. Per quella sua naturale intensità e la capacità di trasformare rabbia e dolore in musica, necessità incontrollata e incontrollabile.

Come ogni anima veramente tormentata del soul che ritrova nella musica una possibilità, ma che non può redimersi attraverso la musica stessa.

Io me la ricordo così ....





sabato 16 luglio 2011

DONNE: un universo ancora sconosciuto?


Esistono momenti, nella vita di una donna, qualunque sia la sua età, in cui diventa problematico avere a che fare con le altre persone. Scontato dire che tra TUTTE le altre persone, gli uomini sono quelli che maggiormente rischiano di imbattersi nelle reazioni furibonde, accidiose, iraconde, acide, drammatiche, malinconiche delle donne. 
Eppure alle volte mi domando come sia possibile che anche gli uomini più esperti e maturi non siano capaci di gestire tali reazioni, o ancora meglio, l'intero processo (che potremmo definire "Non fare, non dire, non toccare quella cosa ORA perchè non sai cosa potrebbe conseguirne"), attraverso una serie di piccoli espedienti che permettono di evitare scontri fatali.

Oltretutto considerando che qualcuna di queste situazioni si ripete sempre uguale a se stessa, e che quindi non ci vorrebbe poi così tanto a driblare gli ostacoli!

Andiamo con ordine...

1) Periodo di stress a lavoro: Dopo tante ore di ufficio, tensioni, apprensioni e aspettative disattese, scontri duri con capi e quant'altro, torno a casa depressa stanca e arrabbiata con il mondo, il che comprende anche te.
Cosa ci si aspetta: lunghi abbracci, coccole,  "Dai non cucinare, andiamo a cena fuori"! Unica alternativa possibile alla distrazione totale è: darmi ragione su tutti i fronti!
Cosa generalmente accade: immancabilmente, dopo lunghe spiegazioni, arriva la frase: "Calmati d'altronde capita a tutti, questa è la vita" / oppure peggio "d'altronde non hanno tutti i torti!"

2) Sto preparando un esame: Neanche a dirlo, si tratta del più difficile che io abbia mai dovuto affrontare, il libro è inutile e incomprensibile, il prof esageratamente severo, l'assistente un frustrato che si vendica con gli studenti. Insomma, qualunque cosa io faccia, SONO SPACCIATA!
Cosa ci si aspetta: "Dai tesoro, non mollare. Comunque vada sono certo che sarai bravissima, se vuoi ripassiamo insieme, non lo passa mai nessuno quest'esame poi. Pensa io l'ho fatto 5 volte!"
Cosa generalmente accade: "Ma chi lui??? E' veramente un tipo in gamba, brillante , simpatico, con una grande passione per i ragazzi, e l'assistente poi, te lo rigiri facile con due risposte ben piazzate. Andrà bene non preoccuparti... ANCHE IO L'HO SUPERATO AL PRIMO COLPO!"

3) Ho appena partorito e non entro più nei miei jeans: Naturalmente non mi entra nulla, ma quei jeans, quelli che aspettavo di rimettere da 9 mesi proprio mi mancano!
Cosa ci si aspetta: "Amore mio sei in splendida forma, considerato che hai appena affrontato un parto, evitandomi grandi sofferenze e facendomi il dono più importante della vita. Sono sicuro che nei prossimi mesi ritornerai in forma e MAGRISSIMA come sempre. Già rispetto ad una settimana fa sei decisamente più sgonfia!"
Cosa generalmente accade: "Non farne un dramma, d'altronde è normale che tu sia ancora rotonda, fino ad una settimana fa eri enorme! Potresti indossare qualcosa di meno attillato tanto per non mettere in evidenza i rotolini che ancora hai, magari andiamo in spiaggia così sei in costume e non ci pensi??"

4) E' arrivata una nuova conoscente ed è bellissima: Non importa che sia la nuova fiamma di un amico o la turista di passaggio, se casca l'occhio una volta può andare anche bene, ma se diventa l'unico argomento di discussione, anche no! In questo caso c'è una regola semplice che vince sempre:
il mondo è pieno di donne bellissime e simpatiche, ma nessuna è come te.
Cosa ci si aspetta: "Si carina la nuova tipa, ma non mi sembra poi così brillante. Sai ok, bella sei bella, ma se non sei una persona piacevole dopo un pò diventi noiosa. Fortuna che io ho trovato te, amore, bellissima e anche simpatica!"
Cosa generalmente accade: "Ma tu l'hai vista? Oddio, non ha spiccicato parola, ma c'ha due gambe? Ma dove l'avrà trovata Marco una così? E poi cosa vedrà in uno come Marco? Ma te pensa che culo che ha avuto! Mora, alta, formosa, proprio il mio ideale di donna!"

5) Arriva l'estate e sbucano vestitini e costumi dall'armadio: Li indosso e ho l'impressione immediata che lo scorso anno mi andassero meglio, anzi che mi calzassero perfettamente mentre quest'anno qualcosa non va!
Cosa ci si aspetta: "NON E' VERO..... è una tua impressione! E' che lo scorso anno eri abbronzata, eppure ti stanno benissimo. Se vuoi facciamo un giro per negozi alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma comunque non è necessario perchè ancora ti calzano a pennello!"
Cosa generalmente capita: "Non cominciare di nuovo, insomma lo sai che le tue ginocchia sono un pò morbide, e che le tue gambe sono un pò cicciottelline, sei sempre stata così quindi non capisco il dramma. Insomma non sei ciò che si definirebbe una piuma, ma PER ME sei bellissima!"

6) Quello lì, il più famoso, il carissimo appuntamento mensile: Signori, non importa quanta ragione voi abbiate o quanto innoque siano le vostre affermazioni, durante il fatidico periodo mensile, qualunque cosa voi diciate può LEGITTIMAMENTE essere usata contro di voi!


C'è qualcosa di evidentemente complesso nella natura femminile, ma quello che mi domando è perchè, seppur essendo così bravi con le bugie in alcuni momenti, gli uomini non sappiano usarne di appropriate quando è il caso di stemperare gli animi e sollevare l'umore!

Buon fine settimana e naturalmente non parlo di voi che leggete, in quanto sono certa che con le donne siate tutti bravissimi!

lunedì 20 giugno 2011

Le mie amiche

Ci sono incontri che ti restano in mente e storie che ti toccano, sguardi incrociati e menti che ti solleticano il pensiero e la curiosità. Sorrisi a mezze labbra che la dicono lunga e occhi che alle volte è meglio schivare. Ci sono amori che ti restano addosso a lungo, lacrime che non ti danno tregua, sogni che ti si incastrano tra le idee, dubbi che ti rosicano il cuore e rischi che hai sempre troppa paura di correre.

E poi ci sono loro, quelle persone che si infilano nella tua vita con estrema facilità, con cui sai che non dovrai mai cercare la parola perfetta da dire, con cui non esistono distanze o differenze. La casa a cui tornare dopo anni senza che tu l'abbia mai veramente lasciata, la spalla che puoi sempre trovare, la mano forte che ti rialza e le risate a perdi fiato che anche solo a ricordarle ti ritorna da ridere. Ci sono le ore in macchina a girare, solo per parlare, la necessità di raccontarsi e la stima, quella vera, che non si spegne mai. 

Quello che forse la vita te la cambia davvero o che ti aiuta a riderne, della vita.

domenica 22 maggio 2011

La passeggiata della domenica

Camminare funziona sempre con me, mi aiuta a mettere in ordine le idee. Un pò come scrivere.

E allora quando ho tempo lo faccio, considerato che nei periodi "out of time" c'è sempre qualche pensiero che si accumula finendo per annodarsi.

Stamattina ho camminato tanto in una città addormentata e semi deserta lasciando che la mia attenzione fosse catturata da luoghi e volti sparsi. A pensarci bene, i posti della domenica mattina sono tutti un pò speciali nel mio immaginario: il bar pasticceria con i tavolini pieni, i giornalai e fiorai aperti. E' una sorta di affetto primitivo che conservo, perchè questi luoghi mi riportano alla mente momenti speciali come la colazione alla domenica o le pastarelle a tavola... i fiori freschi e il giornale che finalmente può essere letto con calma e ripiegato male, malissimo. La cornice ideale per chiedere ai miei confusi pensieri di trovare gentilmente un ordine.

Bè la soluzione non garantisce sempre risultati perfetti, ma risponde efficacemente ad una necessità importante: mi permette di mettere a fuoco delle cose...perchè alle volte siamo così presi dal mondo che ci dimentichiamo di chiedere a noi stessi cosa ne pensiamo della "vita", delle persone, dei fatti e delle storie.
Dalla mia domenica mattina, oltre che una busta di vestiti nuovi (che magicamente aiutano le sinapsi a rilassarsi) è emerso qualcosa: ho capito che voglio vedere l'America e che stavolta lo metto per iscritto così che in futuro non potrò negarlo, ma sopratutto ho capito che ci sono cose che mi danno fastidio.
Non mi piacciono le persone saccenti e quelle che non ascoltano quando parlano, non mi piacciono le persone che non sorridono ai bambini. Non mi piacciono le persone che non sanno sognare senza illudersi, quelli che aspettano che la vita gli serva un'occasione sopra un piatto d'argento e quelli che non riescono a godersi un'ora del proprio lavoro perchè son troppo presi a pensare a ciò che non va. Quelli che non apprezzano i propri colleghi, che non riescono a gioire dei successi altrui, quelli che splendono fuori le mura di casa e riservano il peggio a chi gli sta più vicino. Non mi piacciono le persone che vivono di stereotipi e non mettono in discussione le proprie ragioni, quelli che guardano male i ragazzi che si baciano, quelli che non amano la primavera e che non bevono vino. Non credo nelle persone che non si fidano di nessuno e che non si aprono mai. 

Forse se avessi scritto ciò che mi piace sarebbe apparso più "felice" come elenco, ma a me è venuto in mente così. Perchè anche i "no" ci aiutano a prendere posizione e le posizioni, ci rendono quello che siamo.

Buona domenica

lunedì 9 maggio 2011

L'uomo delle piazze

Ieri sera ho accettato un invito...."andiamo ad ascoltare Nicky Vendola?"

Se fosse stato anche solo per curiosità, non avrei mai detto di no...di lui ho letto interviste e ascoltato interventi in tv, ma non avevo mai sentito il fenomeno che riempie le piazze dal vivo. Immaginarlo nella cornice Milanese non era poi così semplice e, sebbene l'entusiasmo che accompagna la campagna alla candidatura di Pisapia come sindaco sia coinvolgente, ero scettica.

 Insomma, diciamocelo, grande trascinatore e oratore...ok, ma Milano è Milano. E lui stesso lo ha detto sorridendo.



Senza girarci troppo intorno, è proprio come dicono!

Ha qualcosa di forte che arriva al cuore delle persone. Non è una diceria. Non lo è stato per me, che sebbene spinta da curiosità, stima e simpatia...sono sempre stata scettica rispetto alla possibilità di votarlo. Lo confesso a denti stretti!

Mi ha dato qualcosa, qualcosa che non è dovuta semplicemente al forte carisma, alla capacità empatica che sicuramente ha o a alla facilità comunicativa, quella semplicità con cui arriva a tutti senza la necessità di impoverire i suoi discorsi. Mi ha dato qualcosa perchè mi ha offerto una visione nuova, perchè non mi era mai capitato, non finora almeno, di incontrare prersonalmente un uomo politico capace di offrire contenuti di valore alto, di parlare di persone, di cultura, di società, di bamibini, di donne per davvero. Contenuti. Sostanza. Valori. 
E' stata come una forte ventata che ha invaso la piazza, una spinta vigorosa a cui nessuno poteva sottrarsi. 
Eppure nella foga, conserva un equilibrio, una pulizia, una semplicità che sorprendono.

Ci sono degli uomini che hanno una forza speciale, li definiamo carismatici, li riconosciamo come autorità quasi naturali perchè è naturale ascoltarli con attenzione. Ma lui ha qualcosa di diverso: 
non si offre come esempio di giustizia e perfezione, non definisce il proprio ego come centro dei suoi discorsi. Al centro ci sono le persone, la capacità di confrontarsi con gli altri, di guardarsi, di ascoltare e comprendere le sigenze gli uni degli altri, la capacità di interpretare le necessità esistenti, i desideri latenti, di offrire stimoli in una prospettiva di generosità, di apertura. Una prospettiva che non spaventa, che non teme il cambiamento, pur ponendosi l'obiettivo di provare a gestirlo.

Non so chi voterei oggi, ma di una cosa sono certa: la presenza di un uomo come Vendola nello scenario politico italiano, con particolare riferimento allo spaccato attuale, non può che fare del bene.
Lui non può che apportare un contributo di valore alla nostra politica. Un valore che prescinde dal colore e dipende dal cuore delle persone, dall'amore per le idee e le possibilità. La forza innovativa che parla di modernità, di profondità, di prospettiva è forte. Ma forte in un modo nuovo, in un modo autentico.
Il mio consiglio è semplice, ed è per tutti; Qualunque cosa voi pensiate, provate ad ascoltarlo per davvero. senza pregiudizi. La novità spesso spaventa, sopratutto quando è così tanto viva. Ma qualunque siano gli sviluppi del panorama politico italiano, sono davvero convinta, che di uomini così... ora più che mai, ce ne vorrebbero tanti.
Nella speranza sia un seme positivo, uno, cento, mille Vendola.








giovedì 14 aprile 2011

QUESTA SI CHE E' UNA RIFORMA!

Una riforma della giustizia che non risolve i problemi della giustizia, mi sembra una formula perfetta o perfettamente in linea con la politica italiana.

ECCCERTO!

domenica 10 aprile 2011

Giù al Nord

I ragazzi di "Giù al Nord" mi hanno fatto qualche domanda sulla mia esperienza all'estero.

Non perchè io abbia chissà quale incredibile esperienza da raccontare, ma perchè loro hanno deciso di raccogliere i racconti di tanti ragazzi che partono per altre città italiane o verso l'estero cercando di cogliere il senso e magari il valore di una tendenza che pare interessare sempre più giovani nel nostro Paese.

Parti dalla storia di Gabriele, che è ritornato nella sua Sicilia o da quella di Zaira, che insegue il sogno della fotografia fino a Londra, e la voglia di conoscere la storia precedente e poi un'altra ancora cresce.
Una alla volta, io, le ho praticamente lette tutte!

Magari fateci un salto anche voi!

http://seiomeneandassi.blogspot.com/2011/04/alessia-le-esperienze-ti-cambiano.html

venerdì 18 marzo 2011

C'è chi parte e c'è chi torna

Questa settimana mi ha praticamente ingoiato!
Non mi sono resa conto di ciò che stava succedendo facendo le valigie, salutando amici davanti ad un muffin, chiacchierando con l'autista durante "l'ultima" traversata londinese in taxi. Le cose si sono azionate e susseguite automaticamente come in una catena perfettamente collaudata e oggi mi risveglio, ancora un poco intorbidita, mi affaccio alla finestra, intorno c'è Milano e tutto parla d'Italia.
Il fatto di essere rientrata per la vigilia della celebrazione dell'unità d'Italia, ha reso il concetto evidentemente più chiaro!

Ma a me c'è voluto qualche giorno in più per mettere tutto a fuoco, un paio di cene tra amici, qualche passeggiata tra la primavera in arrivo e i corsi principali della città.. un pò di musica italiana (che dal vivo ormai, sembrava un miraggio).

E' stranissima la sensazione che si prova quando si cambia vita in modo così radicale e così veloce, oltretutto lasciando qualcosa che apparentemente aveva assunto una forma di normalità per infilarsi in un mondo nuovo e completamente diverso. E' come perdere l'equilibrio.
Ci si guarda intorno si, ma non esistono ancora punti di riferimento e allora si cammina un pò senza sapere bene dove si arriverà.

Però, devo ammettere, che l'idea di camminare contro corrente...tornando invece di partire, mi suona proprio bene.


domenica 6 marzo 2011

Drinking a black coffee on my last Sunday in London

E' domenica, trovo 10 minuti per pensare, mentre bevo il mio caffè lungo. Confesso di aver imparato ad apprezzare il tempo che ci vuole per finire un caffè "americano" o anche il classico english tea, proprio perchè mi costringe a rallentare.

Il cielo è di un colore strano, non proprio grigio, più chiaro in realtà. Ma certo si fatica ad intravedere anche solo una minima striatura di blu, è omogeneo, uniforme. Londra sembra dipinta sulla solita tela bianca.

Credo che stamattina, in questo silenzio, io stia davvero realizzando tutto quello che succede. La mia camera somiglia ad un campo di battaglia, sono circondata da valigie e scatoloni, ma è stato tutto talmente veloce e frenetico che non credo di averlo messo realmente a fuoco fino ad ora. Lasciare Londra non sarà una cosa semplice. In fondo lo intuivo, ma è come ammetterlo a me stessa mentre guardo fuori la mia finestra e fatico a tirar via lo sguardo come per catturare l'immagine che vedo nel modo più indelebile possibile.

E' faticoso trovare un ordine chiaro da dare ai tanti pensieri per spiegare quello che ti da una città come questa, la stessa esperienza di sfidare se stessi provando a trovare uno spazio su misura personale in tanto largo. E io, del resto, non potrei descriverla come l'amore della mia vita, quello grande, forse unico, che aspetti da sempre e riconosci a prima vista. Ma non posso negare che sia stata una di quelle storie inaspettate e forti, fatte di passione e pazienza, di incontro e scontro che finendo ti lasciano completamente diversa rispetto a ciò che eri prima.

Londra è stata proprio così per me. Sono arrivata con assoluta incoscienza, solo per guardarmi intorno, senza alcuna certezza, in un momento in cui non avrei saputo dare grande significato ad altri gesti e mi ha aiutato a capire chi sono, costringendomi a stare con me stessa così a lungo da farmi capire quanto sia importante il coraggio di scegliere. Ho fatto un percorso pieno di interrogativi che ho lasciato maturare liberamente, senza la fretta di dover trovare la risposta giusta nel minor tempo possibile e, nel frattempo, imparavo a godere di ognuna delle semplici cose che incontravo camminando. Ogni persona, ogni storia (e quante!), ogni possibilità, ma anche ogni sconfitta. Ho vissuto ogni giorno di ciò che capitava, ho dovuto imparare che non tutto riesce sempre bene, ma che l'unica possibilità reale è affrontare le cose con la stessa curiosità e voglia oltre i propri fallimenti, oltre la vergogna alle volte. Ridere di se sessi è un'arma incredibile. Forse l'unica che ci offre una seconda possibilità.

Questo anno e mezzo è volato, eppure mi sembra sia durato almeno il doppio tante sono le cose che mi ha lasciato. Mi ha tirato fuori dalle mie stesse abitudini, mi ha costretto a modellarmi rispetto ad una vita diversa, nuova, piena. Come reinventata nella scoperta di mille nuovi aspetti di me e di tante nuove consapevolezze che non immaginavo di poter raggiungere con tanta serenità. E' che alle volte abbiamo troppa poca pazienza e troppe pretese.

Dimenticandoci di dover mettere al centro noi stessi, lasciamo che le cose scorrano intorno senza sentirle. Ecco, si, questa città mi ha costretto a mettere al centro me stessa senza troppi giri di parole, mi ha costretta a vivere di semplicità, a non pensare troppo a lungo, a non sprecare tempo e opportunità.

Mi ha aperto davvero gli occhi sul mondo, offrendomi un assaggio di vita. Uno di quelli che ti fanno sentire la fame vera, venire il brucolio allo stomaco, che ti rendono davvero pronta per sederti a tavola. Un antipasto insomma.

Il migliore che io abbia mai assaggiato.


lunedì 28 febbraio 2011

Se lo dice Armani....



Armani è sicuramente un uomo che ha saputo creare nuove tendenze tanto quanto cogliere gli stimoli di quelle già esistenti per proporre qualcosa di originale. Sa sicuramente cosa dice, quando si parla di moda e sa bene che tipo di donna vuole, quando decide di farle indossare questo o quel capo tingendolo di un colore o di un altro. O anche lasciando scorrere sulla passerella l'eleganza del suo consueto nero, che quest'anno Emporio Armani propone sfidando i trends di stagione.

C'è da dire che, personalmente, quello che ho apprezzato di più, leggendo delle sue recenti interviste, è stata una sua particolare dichiarazione in cui afferma che le donne dovrebbero imparare a scegliere ciò che le fa sentire bene, che le rende belle. Che la moda esiste solo quando è realtà e permette loro di perdersi in dettagli capaci di valorizzare il loro particolare aspetto.

Io che certo per parlare di moda non ho titoli e non lo faccio con la pretesa di dire una cosa "giusta o sbagliata", credo che indossare la "cosa giusta" alle volte possa dare un verso diverso alla giornata, che una certa scelta possa farti sentire più bella del solito, che si usa quello che si ha nell'armadio per rendersi di più sè stessi.. che quello che indossiamo spesso rispecchi il modo in cui ci sentiamo.
Mi sembra stupido dover inseguire l'ultimo trend di stagione a tutti costi, anche quando non ci si sente a proprio agio, anche quando si rischia di somigliare ad un pacchetto di natale, uno di quelli che il tuo occhio intercetta immediatamente sotto l'albero!

Usate la moda per sentirvi più vere, più belle...migliori. Così come quando, guardandovi allo specchio, vi piacete di più.

Lui si assume il rischio di dire che la moda non detta legge ad ogni costo e io, so d'accordo! Dici poco!

venerdì 18 febbraio 2011

Report del Venerdi'

Siamo arrivati al punto in cui:
  • I giornalisti che fanno domande per mestiere e che oltretutto, offrono un servizio di informazione, anche eventualmente espondendo un punto di vista preciso (perche' non e' una colpa avere una posizione) sono considerati criminali.
  • Ferrara grida che rivuole il Berlusconi del '94, "quello che poteva cambiare le cose" non accorgendosi che da allora Berlusconi e' stato quasi tutto il tempo al governo e non e' cambiato nulla!
  • Le donne in piazza che manifestano, non ribellandosi rispetto all'idea che il proprio presidente sia un uomo di quasi 80 anni che sceglie di pagare minorenni per "divertimento" (sebbene a me l'idea non riempia di orgoglio), ma chiedendo alla propria societa' e alle istituzioni di non creare un modello in cui per potersi affermare bisgna vendersi la dignita'..sono considerate bigotte.
  • Un'intera maggioranza afferma ufficialmente con un atto parlamentare che il Presidente ha agito come ha agito, nell'interesse nazionale perche' credeva davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarack. Affidandola ad una ragazza 25enne che l'ha poi lasciata in compagnia di una squillo brasiliana, evidentemente Mubarack non gli era troppo simpatico!!
  • I comici che fanno satira su fatti assurdi per cui siamo al centro del mirino del mondo intero, sono accusati di fare satira. E pensare che se questi fatti non ci fossero avrebbero poco da dire, ma a quanto pare non interessa risolvere il problema, sono i comici che danno fastidio.
  • Masi chiama Santoro per farfugliare delle frasi senza senso finendo poi per affermare il suo dissenso dalla trasmissione che chissa', forse, magari, potrebbe infrangere le regole di garanzia. Siamo tutti sotto questo cielo!!
  • Zittito da Santoro e in mancanza di risposta pronta, Masi chiama L'isola dei famosi per affermare pubblicamente che sara' garantita la trasparenza del televoto, perche' la RAI offre qualita' e affidabilita'(ma tra le righe continua a dire cose senza senso contro Santoro, senza Santoro).
  • Vendola pensa alla Bindi come segretario del PD con il plauso della Binetti. Non si mettono mai d'accordo su nulla quando si tratta di roba seria!!!
  • Bersani...pensa ad aperture con la Lega! E non mi vengono in mente battute per quest'ultima!

No dico...facevo un piccolo resoconto settimanale pensado all'inizio di questo nuovo anno...Chissa' dove saremo tra qualche mese. Mago Zurli' ... Ministro degli Esteri?

venerdì 11 febbraio 2011

Se non ora quando?

Credo che di voci ce ne siano tante, com'è giusto e normale che sia, ma credo anche che si stia facendo confusione. E in questo paese, non so perchè, quando le donne prendono posizione rispetto a qualcosa diventa tremendamente facile storpiare il messaggio, aggirare il concetto per tirarne fuori qualcosa di distorto.

Bè questa è solo la mia voce e spero che risulti chiara, semplice e lineare. Potrei accontentarmi anche se risultasse solo chiara.

Premessa doverosa: io non sono femminista, trovo che gli estremi di questo genere siano delle piccole frenesie prive di senso. Certo, provo rispetto per le donne che attraverso quella strada mi hanno permesso di vivere come possibile l'idea di libertà, ma penso che oggi non avrebbero più senso certi percorsi. Il femminismo e il maschilismo in particolare, non ne hanno molto a parer mio, in quanto parti spesso complementari che dovrebbero sostenersi e supportarsi reciprocamente, proprio nella scoperta delle meravigliose differenze che, per fortuna, esistono.

Torniamo a noi. Le donne italiane ci hanno messo tanto a guadagnarsi qualcosa, qualcosa che non è abbastanza a rendere il conto di quello che devono fare per condurre una vita in cui gli sia riconosciuto quanto offrono. Una vita che le pone sempre di fronte a rischi e scelte importanti. Che chiede di giustificare ogni azione, ogni decisione pur non offrendo nulla in cambio, pur costringendole a dare qualcosa in più per rimanere sempre un gradino indietro.

Io sono stata cresciuta con quella famosa idea di libertà a cui accennavo, con l'idea di un paese in cui avrei potuto esprimermi, prendermi cura di me stessa per poter offrire qualcosa di valido anche agli altri. Poi mi ritrovo in una realtà che non è pronta, che non offre le condizioni per essere veramente libere.
E allora cosa si fa? Si demorde? Ma scherziamo???? Si va avanti. Tassello dopo tassello e si gode di quel che viene, fra gli ostacoli. Ci si arrabbia per gli aiuti che non ci sono, per le prospettive che non puoi avere, per le possibilità a cui non puoi pensare di attingere...e poi, ci si inventa qualcosa per andare oltre. E fino ad oggi, non so come, questo qualcosa è stato sempre trovato. Ingiustamente trovato.
Forse questo paese meriterebbe donne peggiori.

Trenta anni fa (non c'ero in realtà), ma anche dieci và... le donne più libere sessualmente, non ho mai capito perchè, venivano considerate tendenzialmente progressiste, magari anche portatrici di un modello di società pericoloso, deviato! Insomma, un modo come un altro di temere il cambiamento.
Oggi, a fronte dei tanti scandali sessuali di cui si parla, si tende a giustificare le scelte delle donne coinvolte, come fossero qualcosa di ovvio. Io credo che le azioni delle donne in questione non siano affar nostro. Queste donne possono fare quello che vogliono, io ho un'idea rispetto alle loro azioni eppure non le criminalizzo per questo. Ma per favore, non fatele diventare il modello di donna vincente! Sento prurito all'idea che nella società moderna del nostro paese, queste donne possano arrivare a posizioni importanti, influenti, solo in virtù delle loro scelte sessuali.
E' per questo che queste donne non sono solo donne che scelgono di usare il proprio corpo come vogliono, ma sono molto di più. Sono donne che scelgono la scorciatoia e vengono premiate per questo, pubblicamente. Sono donne che propongono mediocrità e svendono anche la stessa idea di bellezza ad un immaginario piatto, fatto di lustrini e labbra gonfie.

Le donne, qualunque siano le loro scelte sessuali, sono molto di più, fanno, dicono, rappresentano molto di più e continuare a fingere che non sia così, premiando chi facilmente si accontenta, aprendo la strada a chi è solo in cerca di un modo per "sbancare"o sottraendo una possibilità a chi avrebbe davvero qualcosa da dare, è come percorrere una strada a ritroso che ci porta al passato.

Di fronte a questo, una donna di quelle che si sta guadagnando ogni gradino, cosa dovrebbe fare. Tacere o domandare? E se non urge una domanda di fronte a questo, ma quando allora?
Se non ora, quando?

PS: Nessun uomo è escluso da questo discorso, ogni uomo è padre, marito, fratello, compagno, figlio di una donna e sa bene che cosa cerco di dire. E probabilmente se la condizione delle donne fosse diversa in questo paese, prima ancora che le donne, sarebbe il paese stesso a trarne una forza nuova.

mercoledì 2 febbraio 2011

Noio Vulevam Savuar !!


Il mio inglese migliora.

Lo dicono tutti. I miei colleghi me lo fanno notare compiaciuti e aggiungendo avverbi di qualità "super positivi", il ragazzo che vedo per fare conversazione (metà italiano / metà inglese) mi fa i complimenti. E io?

Ci credo! Mi sciolgo, chiacchiero, mi lascio andare in commenti e quant'altro.

Poi arriva il momento di parlare con l'unica persona su cui dovrei fare una buona impressione e naturalmente: farnetico aggettivi decontestualizzati e frasi sgrammaticate.

AUCH!







martedì 18 gennaio 2011

Cenerentola e il gossip

Altro che Pretty Woman e la storia di un affascinante principe azzuro che arriva per risollevare la moderna cenerentola da una condizione di miseria.

Qui siamo al post moderno!!! Siamo decisamente avanti e le nuove "cenerentole" chiedono molto di piu' in cambio del silenzio. Commettono ancora piccoli errori pero', amano spettegolare con le amiche. A parte la nostalgia per i vecchi sogni d'amore, in questo caso forse, sarebbe stato meglio ritrovarsi con un paio di maligne sorellastre!

Il declino di un'illusione

Silvio non avrebbe mai creduto di poter essere preso in giro dalle dolci ed ingenue ragazzine con cui riusciva a regalrsi un po' di riposo. Insomma, queste giovanissime ragazze che spendono serate intere e, quando fortunate, nottate partecipando al gioco dell'adulazione e dell'intrattenimento del "vecchio", in fondo, cosa chiedono in cambio quando possono ottenere il piacere di passare una serata in compagnia di uomo di tale "statura"??

Quello per cui lavorano: denaro! E data la malleabilita' (incosciente direi) e le possibilita' del sultano di turno, perche' non chiedere di piu' ed alzare la posta? E allora l'ambizione cresce, ci si informa su quanto sia stata pagata l'una o l'altra, si chiede un'assicurazione sulla vita "Cosi' stiamo apposto per sempre" confida qualcuna; o si aspira ad un introito fisso, giusto per arrivare a fine mese: "Dai mi rimangono solo mille euro devo fare cassa per forza anche se la vedo buia in questo week end". E c'e' anche chi, responsabilmente, gli riconosce una funzione: "Papi, e' la nostra fonte di lucro".

Insomma, il mercato del lavoro e' quello che e' in Italia ultimamente, e lui, si prodigava in cambio di affetto.
Credo che con la possibilita' di essere accusato di qualche reato abbia imparato a conviverci, ma chissa' se reggera' il colpo ora, scoprendo la vera natura delle sue amate "cortigiane".

giovedì 6 gennaio 2011

I Cattivissimi e il Signor B.

L'eroico Signor B. difende il pianeta dai cattivissimi!

Voi non li vedete, pensate loro non ci siano perche' si nascondono su barche lunghe lunghe, proprio come quelle dei SIGNORI PER BENE. Sono furbi loro, si travestono con 'pulloverini di cachemire' proprio come i SIGNORI PER BENE, ma nonostante i loro sforzi e la nostra ingenua cecita' il Signor B. e' sempre pronto a ricordarci come riconoscerli e sterminarli.

Lui si che e' un uomo coraggioso, uno che lotta per il Paese ogni giorno, resiste e combatte, evita addirittura le donne (che pur sappiano fargli gola parecchio) quando potrebbero aver contratto il gene della malvagita'.

Nonostante la lotta sia combattuta da lungo tempo, la stirpe non e'ancora stata eliminata e il Signor B. e' costretto ad affrontare oggi un nuovo, infame, terribile attacco: l'utilizzo degli 'androidi magistrati'. Mostri con poteri estremi, ma senza cervello, che su ordine dei grandi cattivissimi cercano di utilizzare i propri poteri per annientare il Signor B.

L'unico, grande ostacolo alla conquista del pianete e' la sconfitta del Signor B.

Dopo aver annientato il paladino dell'amore, i cattivissimi, potranno conquistare l'intero pianeta e portare a termine la distruzione di massa che da lungo covano e progettano.


Cosa accadra'? Riuscira' il Signor B. a sostenere la faticosa battaglia? Riuscira' a creare un esercito di coraggiosi, pronti a sostenere la sua illuminante causa?




Bene! Questa era la storiella del giorno, ora passiamo ad altro: cosa succede alla gente e alla politica in Italia oggi? C'e' qualcuno che ne sa qualcosa?



I fatti e i personaggi descritti in questo post sono di assoluta fantasia e non si riferiscono a fatti realmente esistenti.