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Detta anche Jack. Insolito, ma vero.

sabato 22 settembre 2012

Questa storia parla di noi donne, che il mare ce lo portiamo dentro.


Credo ci sia bisogno di ispirazione.
Per tutto, nella vita, bisogna essere ispirati. Per iniziare, finire, chiudere e scoprire.
Ogni sentimento che ci aiuta o ci spinge a fare qualcosa nel modo in cui vorremmo farlo: affrontare un colloquio, un abbandono, un periodo di tanto lavoro, una sfida, gli occhi di una persona nuova. Qualunque cosa affrontiamo, che ci richiama a fare passi in avanti, merita ispirazione.
Ok, e dov'è che possiamo prenderla? Ognuno ha i suoi "luoghi / non luoghi" del caso. I miei sono le persone. Che per quanto io sia schiva, in realtà... ci si crede poco. Ma osservo e sento, sento sopratutto, e le persone le ho sempre sentite tanto.
Non mi interessano posti che non sappiano mettere insieme, aggregare, muovere, spostare forze come le persone possono.
Io la gente la guardo, ne osservo i dettagli, gli spigoli della faccia e i colori dei vestiti, le linee delle mani e l'andamento del corpo.
Ma è da quando un'amica tanto leggera quanto saggia, con aria un po' severa mi ha detto: "La gente devi lasciarla entrare nella tua vita, guardati intorno, fai amicizia ovunque hai possibilità di incrociare un altro sguardo. Al supermercato se è il caso. Lasciati guardare."  che ho iniziato a lasciare la porta socchiusa.

Questa storia parla di noi donne, che il mare ce lo portiamo dentro.
 Copyright  di Francesca Romana Smirne.

E fortuna, direi, le porte aperte permettono all'aria di cambiare e alla vita di entrare. Le persone hanno paure da condividere e storie da raccontare.
La mia, ultimamente arriva da una tavola imbandita, due bottiglie di vino e la compagnia di 3 donne molto diverse. Ma tutte di quelle che hanno dentro il mare.
Un incrocio, il nostro, fra 4 strade che arrivano da mondi separati. Quattro colori differenti, quattro sapori completamente diversi ed un unico modo di stare attorno ad un tavolo. Mettendoci sopra tutto, senza riserve, senza paura di bere un bicchiere di più, di dire la parola sbagliata o di alzare il tono della voce. Senza paura di essere autentiche, senza timore della nostra stessa diversità. Senza filtri. Senza formalità. Senza il bisogno di misurare ciò che sembrerebbe giusto o meno a chiunque altro non sia seduto a quello stesso tavolo.
La forza gira, come la vita, arriva, ti entra dentro e ti contagia.
E' così che nascono i semi buoni, dalle persone, quelle giuste.
E io, mi sento ispirata.

sabato 1 settembre 2012

Autocelebrazione profetica

Ora, io non vorrei sembrare una facilmente impressionabile, né troppo suggestionabile. 

Ammetto che qualche volta l'immaginazione mi abbia giocato brutti scherzi e che se non ce ne fosse così tanta, di immaginazione, vivrei molto peggio.


Ma, se dopo un post così: Grovigli, uno qualunque di voi si trovasse per caso in mano una rivista di cui non ha mai letto l'oroscopo e curiosamente leggesse questo.. bé non lo considerereste un segno? 

Oddio, va bé, forse troppo. Ma una piccola strizzatina d'occhio di non so chi, da non so dove? Posso, posso?